(Quirino Principe, Sole 24 Ore).
Massimo Di Gesu ha conseguito il Diploma di Pianoforte e il Diploma di Composizione al Conservatorio di Milano. Ha studiato composizione con Bruno Bettinelli, e pianoforte sotto la guida di Jole Mantegazza e di Anita Porrini, una fra le predilette allieve di Cortot e Benedetti Michelangeli. Oltre al perfezionamento pianistico con Valerio Premuroso, successive tappe dei suoi studi si sono tenute all’Accademia Petrassi (Fondazione Toscanini - Parma), alla University of Central England -Birmingham-, e alla Leeds University.
Caratteristica distintiva del suo linguaggio è la conciliazione di un lessico armonico esplicitamente atonale con il radicamento in una discorsività fondata sul “principio di necessità”, un’attrazione gravitazionale che percepibilmente connetta fra loro gli elementi della sintassi sonora (P. Bradley-Fulgoni, 2024, Composer and performer, RAE, pag. 153).
Suoi lavori sono stati eseguiti in sedi quali: Teatro alla Scala, Teatro La Fenice, Weill Recital Hall (Carnegie Hall - New York), Salle Cortot (Parigi), St. Martin in the Fields (Londra), Richter Memorial Apartment (Mosca), Auditorium di Milano, Università degli Studi di Milano, Teatro Dal Verme (Milano).
Tra i suoi collaboratori figurano il Quartetto d’archi della Scala, i Wiener Virtuosen [solisti dei Wiener Philharmoniker], l’Ensemble Strumentale Scaligero [solisti dell’Orchestra della Scala], I Virtuosi Italiani, Maurizio Simeoli, Andrea Favalessa, Maria Semeraro, Mariangela Vacatello, Maurizio Zanini, Barbara Costa, Peter Bradley-Fulgoni.
Dal sodalizio artistico con il pianista Peter Bradley-Fulgoni sono scaturiti alcuni fra i lavori che, secondo quanto afferma Renzo Cresti (“Musica presente”, 2019, pag. 775), sono le più notevoli manifestazioni del suo stile: Dionisiaco (2016), FUlGidA, Das Eismeer (2018), Enigma, Rima Petrosa (2019).
Della sua collaterale produzione in versi, da Maria Brivio e Federica Brivio sono stati recitati in radio alcuni componimenti, fra cui La vita è un sogno e Al giardino.
Scrivono di lui:
Da molto tempo conosco e stimo il M° Massimo Di Gesu, che considero musicista di ottimo livello e persona di grande impegno culturale - Bruno Bettinelli
Ineccepibile è la concezione formale del pezzo, che denota anche la grande conoscenza dello strumento per cui è scritto. Il suo pensiero, al primo approccio, rimanda all’espressionismo di Schoenberg e al magistero di Berg. In effetti, qui si sente la pesante ombra di Bach. - Flavio Emilio Scogna (su Gradus ad responsum per pianoforte)
Il pubblico, anche quello più giovane e meno abituato all'ascolto di musica “forte” (che in questo caso, nello scontro di colpi di scena emotivi, è fortissima), è stato colpito da questo lavoro anch'esso giovane, nei vari significati della parola. Noi siamo stati affascinati soprattutto dal movimento centrale, che senza dubbio (tale è la mètis dell'artista) si proponeva proprio questo obiettivo. - Quirino Principe (recensione alla prima scaligera di Verdigo per quartetto d'archi; Sole 24 Ore)
La musica per pianoforte di Di Gesu si avvale di un linguaggio dalle caratteristiche uniche, [...] e rappresenta una boccata d’aria fresca nello stagnante panorama musicale odierno - Peter Bradley-Fulgoni (da “The mystery of modern dissonance” - Architectural Research Quarterly, volume 16 N° 2; Cambridge University Press)
Il pezzo è molto coinvolgente, espressivo, e di avvincente impianto formale. Ne è apprezzabile anche la felice pertinenza strumentale: in termini di eseguibilità ed efficacia, sembra un pezzo scritto da un chitarrista. “Lapillus” è un eccellente traguardo e costituisce un importante contributo al repertorio chitarristico. - Andrea Dieci
Antologia di registrazioni:
Lilith (2020) per pianoforte
Im Tempo Eines Walzers (2012) per doppio quintetto
A view from the pier (2020) per orchestra d’archi
Rima petrosa (2019) per pianoforte
Verdigo (2013) per quartetto d’archi
Sonata in F. (2009) per violoncello e pianoforte
Omaggio a Novaro (2011) per flauto e pianoforte
Trilogia dell’assenza (2000) per pianoforte
Linea I – II (2009) per violoncello
Ansikte mot ansikte (2000) per quartetto d’archi
E-mail: skrijabin@yahoo.com