domenica 30 maggio 2021

Eleonora de Prez, chitarra, mezzosoprano

Eleonora de Prez, classe 1995, si avvicina giovanissima alla musica e in particolare al mondo dell'opera.
A soli undici anni entra a far parte del Coro di Voci Bianche dell’Accademia del Teatro alla Scala e a sedici debutta come voce bianca solista sul palco del Teatro alla Scala nel ruolo di Dritter Knabe nell'opera Die Zauberflöte di W.A. Mozart.
Terminato il percorso come voce bianca decide di intraprendere lo studio del canto lirico con il soprano Margherita Tomasi, scoprendo così di possedere una voce di mezzosoprano. Prosegue quindi i suoi studi con il baritono Gianluca Valenti, con il quale si sta perfezionando nel repertorio operistico.
Parallelamente si appassiona al repertorio vocale cameristico e si iscrive al biennio di specializzazione in musica vocale da camera nella classe del soprano Daniela Uccello presso il Conservatorio G. Verdi di Milano.
È vincitrice del Premio Nazionale delle Arti 2020 – sezione musica vocale da camera, organizzato dal MIUR, e finalista in importanti concorsi internazionali come il Capri Gold Voice 2020 e il concorso Mario Orlandoni. Nell’ultimo anno, in veste di mezzosoprano solista, ha collaborato con importanti realtà come il Donizetti Opera Festival, la Monferrato Classic Orchestra, l’orchestra Filarmonica della Scala. Nel 2021 sarà Rosina nella produzione de Il barbiere di Siviglia del Belloni Opera Festival.
Dal 2017 si esibisce in duo stabile con il pianista e compositore italo-paraguayano Mateo Servián Sforza, con il quale ha tenuto numerosi concerti in sedi prestigiose tra le quali ricordiamo il Teatro Olimpico di Vicenza, Palazzo Marino, l’Aula Magna dell’Accademia di Belle Arti di Brera, l’Auditorium dell’Orchestra Sinfonica Nazionale del Paraguay, la Casa della Memoria di Milano.
Innamorata della musica in tutte le sue forme, parallelamente al percorso vocale ha intrapreso lo studio della viola da gamba e della chitarra. Si è diplomata a pieni voti in chitarra classica presso il Conservatorio G. Verdi di Milano nella classe del M. Paolo Cherici e specializzata poi in chitarra romantica presso la Civica Scuola di Musica Claudio Abbado di Milano con il duo Maccari-Pugliese.
In veste di mezzosoprano solista ha preso parte a numerose produzioni, tra cui le recenti collaborazioni con la Monferrato Classic Orchestra nella produzione della Nona Sinfonia di Beethoven presso il Teatro Municipale di Casale Monferrato e la Sala degli Arazzi di Piacenza e con l’orchestra Filarmonica della Scala nella produzione a Midsummer Night’s Dream op. 21 di Mendelssohn con l’orchestra Filarmonica della Scala presso la Sala Verdi.

PREMIO NAZIONALE DELLE ARTI XV^ EDIZIONE
Vicenza 8-10, 12 ottobre 2020
Sezione Musica vocale e da camera
Vincitori Eleonara De Prez (mezzosoprano) – Mateo Servian (pianoforte)

martedì 25 maggio 2021

Max Jota, tenore

Il tenore brasiliano Max Jota, ha iniziato gli studi musicali presso la Scuola Anthenor Navarro e l'Università Federale di Paraiba-UFPB, Joao Pessoa, Brasile .Nel 2009 si trasferisce in Italia dove si è specializzato nella Scuola dell'Opera Italiana del Teatro Comunale di Bologna. Successivamente si  diploma  al Corso di Interpretazione di alto Livello per cantanti lirici presso l'Accademia Lirica Internazionale di Arte Osimo e allo Studio Opera Toscano del Teatro Comunale Giuseppe Verdi di Pisa, Teatro Carlo Goldoni di Livorno, Teatro Comunale del Giglio di Lucca.  Jota ha studiato con grandi come Francisco Araiza, Raul Gimenez, Luis Alva, Giuseppe Sabatini, William Mateuzzi, Vittorio Terranova, Dolora Zajick, Lela Cuberli, Bruna Baglioni. Guidato da soprano Sabrina Modena e allievo della Maestra Anna Vandi nel Corso propratorio dell’Accedemia Nazionale di Santa Cecilia, a Roma. 
Delle opere cantate si distinguono i ruoli del Conte Danielo Danillovich e Conte Camille de Rosillon in La vedova allegra di F. Lehar, Don José in Carmen G. Bizet; Turiddu in Cavalleria Rusticana P. Mascagni, Mario Cavaradossi in Tosca, Pinkerton in Madama Butterfly, di G. Puccini, Il Duca di Mantova in Rigoletto di G. Verdi e Hoffmann in Les Contes d'Hoffmann di J. Offenbach. Rappresenta il Brasile in "I Sing Beijing" e "I Sing Beijing Europa" (Programma per giovani cantanti dal Teatro Nazionale di Pechino in collaborazione con Metropolitan Opera House -New York- USA ) con Concerti in Francia e Cina. Vincitore del Primo Premio al Concorso Internazionale Voce Lirica dal Festival Internazionale Castrocaro-ITA; Terzo Premio al Concorso Internazionale Giovanni Martinelli – Aureliano International, Montagnana; Vincitore per il Premio di Migliore Interprete di Riccardo Zandonai al Concorso Internazionele Riccardo Zandonai, Riva del Garda, ITA; Vincitore per il Premio di Migliore Interprete di Antonio Carlos Gomes, al concorso Internazionale Maria Callas a San Paolo- BRA, Vincitore del Terzo Premio ed il Premio Menzione d'Onore al Concorso Maracanto, Sao Luis-Ma,BRA e Vincitore del Premio del Pubblico al Concorso Internazionale a Salice d'Oro-ITA, Primo Premio al Concorso Giovanni Solisti al Concorso Eleazar de Carvalho, Fortaleza-BRA.
Prossimi Impegni: in  Aprile-maggio/2014  canterà Edgardo, in Lucia di Lammermoor di G. Donizetti al Teatro Amazonas nel Festival Internazionale dell'Opera di Manaus, Brasile  mentre sempre in  maggio sarà Mario Cavaradossi in Tosca di G. Puccini al Teatro Comunale Carlo Goldoni di Livorno.
Fotoservizi di Concertodautunno:

Teatro Lirico di Magenta  marzo 2011
In collaborazione con As.Li.Co organizzazione Ass.Totem - Magenta, Comune di Magenta
Giacomo Puccini Tosca 

Teatro Coccia - Novara novembre 2014 
Jacques Offenbach I racconti di Hoffmann

Teatro Giuseppe Verdi - Busseto  novembre 2019
ADADS Accademia Dell'Arte Dello Spettacolo
Giuseppe Verdi Un ballo in maschera

LIFE STYLE Conduce PierLuigi Panciroli e intervista l'Ospite Nazionale della serata il Tenore MAX  JOTA
18 maggio 2021


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lunedì 17 maggio 2021

CHISAKO MIYASHITA, soprano

Membro della “Fujiwara Opera Company”, si laurea e successivamente consegue anche il Master of Arts con Indirizzo Lirico presso l’Università Musicale “Kunitachi” di Tokyo. Trasferitasi in Italia, nello stesso anno si diploma in Canto Lirico al Conservatorio di Bologna e vince il II Premio al Primo Concorso Internazionale “Città di Minerbio”. È solista in numerosi concerti di musica sacra, in Giappone, Germania e Italia, fra cui Messiah (Händel), Magnificat (Bach, Vivaldi), Requiem (Fauré, Mozart, Bruckner), Deutches Requiem (Brahms), Stabat Mater (Pergolesi), Messa in Do maggiore (Beethoven). Il suo repertorio abbraccia sia ruoli elegiaci sia di coloratura di compositori quali Bellini, Donizetti, Verdi, Mozart. In qualità di soprano solista prende parte a numerosi concerti lirici ed importante è anche la sua attività operistica: si ricordano le sue partecipazioni a L’elisir d’amore, Don Pasquale, Il flauto magico, Don Giovanni, Rigoletto, Le nozze di Figaro; merita una particolare menzione la sua interpretazione di Rosina ne Il barbiere di Siviglia di Paisiello al Teatro Comunale di Bologna. È inoltre docente di canto lirico all’Accademia Musicale dei Floridi.

DOMENICO PERONACE, tenore

Nasce in Germania da genitori italiani: si trasferisce prima a Firenze e poi a Bologna per dedicarsi al canto lirico, studiando inoltre al Conservatorio “G. B. Martini”. Si esibisce in teatri e sale da concerto in Italia e all’estero, prendendo parte a svariati eventi e messe in scena operistiche. Il suo repertorio brilla per ruoli pucciniani protagonistici assai celebri: ha debuttato, fra gli altri, Pinkerton in Madama Butterfly, Rodolfo ne La Bohème e Calaf in Turandot. Ha inoltre interpretato i ruoli di Nemorino ne L’elisir d’amore di Donizetti e del Duca di Mantova nel Rigoletto di Verdi. Particolarmente apprezzate anche le sue interpretazioni di Alfredo in numerose produzioni de La traviata. Raffinato concertista, si ricorda la sua recente partecipazione come tenore solista alla Petite Messe Solennelle di Gioachino Rossini nell’ambito della rassegna musicale di Prato Lirica. Artista versatile, si dedica anche alla musica leggera come cantautore e al genere crossover; si segnala altresì la sua partecipazione nel 2013 al noto programma 

FABIO LUPPI, pianoforte

Docente, organista, pianista accompagnatore di cantanti e numerosi cori, direttore musicale di messe in scena operistiche, si diploma in Pianoforte, Musica da Camera, Composizione, Direzione di Coro e Clavicembalo. È risultato vincitore in concorsi nazionali ed internazionali sia come solista che in duo pianistico. Ha vinto anche numerosi premi in concorsi di composizione (tra cui il Premio Abbado, sezione di composizione bandistica) e sue opere sono state pubblicate da importanti case editrici e trasmesse sia per radio che per televisione. Sue composizioni sono state selezionate ed eseguite dall’Orchestra Nazionale dell’Alabama, dal New Made Ensemble e dal Quartetto Prometheus. Dal 2014 collabora con l’Orchestra Senzaspine in qualità di pianista, cembalista e celestista.

Giada Maria Zanzi, soprano leggero


Bolognese di nascita, inizia in giovane età la sua formazione artistica, prendendo parte a laboratori teatrali prima, per dedicarsi poi allo studio del canto lirico. Ha frequentato i Conservatori di Bologna e Ferrara ed ha conseguito la Laurea Magistrale in Discipline della Musica col massimo dei voti presso l’Alma Mater Studiourum; ha inoltre preso parte come allieva effettiva a diverse masterclasses (tenute da importanti nomi del panorama musicale, tra cui si ricordano Gloria Banditelli e Antonio Florio) che le hanno permesso di perfezionare lo stile barocco e i repertori non solo lirico, ma anche sacro e madrigalistico. Ha studiato con Alessandro Rinella, Paolo Coni, Doriana Milazzo e attualmente cura la tecnica ed il repertorio sotto la guida del soprano Scilla Cristiano. Dal 2009 svolge un’intensa attività concertistica ed operistica. Come artista di coro e solista ha preso parte ad importanti rassegne e festivals (tra cui si ricordano l’“Arezzo Summer Music” di Arezzo e “Musica a Marfisa d’Este” di Ferrara; “Castello in Coro”, “Suona Francese”, “Sapere Ascoltare”, ecc.), cantando in tutta Italia: si è esibita ai Teatri Guardassoni e Manzoni di Bologna, nell’elegante cornice di Palazzo Barolo a Torino, ha tenuto dei recital presso la prestigiosa Accademia Filarmonica e il Teatro Aldrovandi-Mazzacorati di Bologna, ove ha debuttato come Susanna ne “Le nozze di Figaro” di Mozart nel 2017.

Ha inoltre vestito i panni mozartiani de La Regina della Notte (“Il flauto magico”) e Barbarina in una produzione de “Le nozze di Figaro” del 2016 in collaborazione con la Fondazione Zucchelli. Ha interpretato più volte Oscar in diverse messe in scena dell’opera “Un ballo in maschera” di Giuseppe Verdi: interessante e particolarmente apprezzata la sua performance come Oscar, a fianco del noto baritono Maurizio Leoni, nel dicembre 2017 presso il Teatro bolognese Dehon. Ha interpretato anche Olympia ne “Les contes d’Hofmann” di Offenbach a San Lazzaro. Fra i suoi prossimi impegni spiccano i debutti dei ruoli di Adele nell’operetta “Il pipistrello” di Strauss nonché di Musetta ne “La Bohème” di Giacomo Puccini per il San Giacomo Festival.
Ha collaborato, in qualità di soprano solista, con le Associazioni “Le Muse e il Tempo” e “Mozart 14”, e, a Teolo, col duo Jalisse, in un concerto in favore delle vittime del terremoto di Amatrice.
Insieme al pianista imolese Matteo Farnè è co-ideatrice e co-interprete dello spettacolo musicale comico A lezione da Mozart.

RICCARDO MUTI, direttore d'orchestra

 RICCARDO MUTI, direttore d'orchestra

A Napoli, città in cui è nato, studia pianoforte con Vincenzo Vitale, diplomandosi con lode al Conservatorio di San Pietro a Majella. Prosegue gli studi al Conservatorio “Giuseppe Verdi” di Milano, sotto la guida di Bruno Bettinelli e Antonino Votto, dove consegue il diploma in Composizione e Direzione d’orchestra.

Nel 1967 la prestigiosa giuria del Concorso “Cantelli” di Milano gli assegna all’unanimità il primo posto, portandolo all’attenzione di critica e pubblico. L’anno seguente viene nominato Direttore musicale del Maggio Musicale Fiorentino, incarico che manterrà fino al 1980. Già nel 1971, però, Muti viene invitato da Herbert von Karajan sul podio del Festival di Salisburgo, inaugurando una felice consuetudine che lo ha portato, nel 2020, a festeggiare i cinquant’anni di sodalizio con la manifestazione austriaca. Gli anni Settanta lo vedono alla testa della Philharmonia Orchestra di Londra (1972-1982), dove succede a Otto Klemperer; quindi, tra il 1980 e il 1992, eredita da Eugene Ormandy l’incarico di Direttore musicale della Philadelphia Orchestra.

Dal 1986 al 2005 è Direttore musicale del Teatro alla Scala: prendono così forma progetti di respiro internazionale, come la proposta della trilogia Mozart-Da Ponte e la Tetralogia wagneriana. Accanto ai titoli del grande repertorio trovano spazio e visibilità anche altri autori meno frequentati: pagine preziose del Settecento napoletano e opere di Gluck, Cherubini, Spontini, fino a Poulenc, con Les dialogues des Carmélites che gli hanno valso il Premio “Abbiati” della critica. Il lungo periodo trascorso come Direttore musicale dei complessi scaligeri culmina il 7 dicembre 2004 nella trionfale riapertura della Scala restaurata dove dirige l’Europa riconosciuta di Antonio Salieri.

Eccezionale il suo contributo al repertorio verdiano; ha diretto ErnaniNabuccoI vespri sicilianiLa traviataAttilaDon CarlosFalstaffRigolettoMacbethLa forza del destino, Il trovatoreOtelloAidaUn ballo in mascheraI due Foscari, I masnadieri. La sua direzione musicale è stata la più lunga nella storia del Teatro alla Scala.

Nel corso della sua straordinaria carriera Riccardo Muti dirige molte tra le più prestigiose orchestre del mondo: dai Berliner Philharmoniker al Bayerischer Rundfunk, dalla New York Philharmonic all’Orchestre National de France, alla Philharmonia di Londra e, naturalmente, i Wiener Philharmoniker, ai quali lo lega un rapporto assiduo e particolarmente significativo e con i quali si esibisce al Festival di Salisburgo dal 1971. Invitato sul podio in occasione del concerto celebrativo dei 150 anni della grande orchestra viennese, Muti ha ricevuto l’Anello d’Oro, onorificenza concessa dai Wiener in segno di speciale ammirazione e affetto. Dopo il 1993, 1997, 2000, 2004 e 2018, nel 2021 ha diretto per la sesta volta i Wiener Philharmoniker nel prestigioso Concerto di Capodanno a Vienna. Per questa registrazione, nell’agosto 2018 ha ricevuto il Doppio Disco di Platino in occasione dei suoi concerti con la stessa orchestra al Festival di Salisburgo.

Nell’aprile del 2003 viene eccezionalmente promossa in Francia una “Journée Riccardo Muti”, attraverso l’emittente nazionale France Musique che per 14 ore ininterrotte trasmette musiche da lui dirette con tutte le orchestre che lo hanno avuto e lo hanno sul podio, mentre il 14 dicembre dello stesso anno dirige l’atteso concerto di riapertura del Teatro “La Fenice” di Venezia. La “Giornata Riccardo Muti” è stata riproposta da Radio France il 17 maggio 2018, in concomitanza con il concerto diretto dal Maestro all’Auditorium de la Maison de la Radio.

Nel 2004 fonda l’Orchestra Giovanile “Luigi Cherubini” formata da giovani musicisti selezionati da una commissione internazionale, fra oltre 600 strumentisti provenienti da tutte le regioni italiane.

La vasta produzione discografica, già rilevante negli anni Settanta e oggi impreziosita dai molti premi ricevuti dalla critica specializzata, spazia dal repertorio sinfonico e operistico classico al Novecento.

L’etichetta discografica che si occupa delle registrazioni di Riccardo Muti è la RMMusic (www.riccardomutimusic.com).

Il suo impegno civile di artista è testimoniato dai concerti proposti nell’ambito del progetto “Le vie dell’amicizia” di Ravenna Festival in alcuni luoghi “simbolo” della storia, sia antica che contemporanea: Sarajevo (1997), Beirut (1998), Gerusalemme (1999), Mosca (2000), Erevan e Istanbul (2001), New York (2002), Il Cairo (2003), Damasco (2004), El Djem (2005), Meknes (2006),


Roma  (2007), Mazara del Vallo (2008), Sarajevo (2009), Trieste (2010), Nairobi (2011), Ravenna (2012), Mirandola (2013), Redipuglia (2014), Otranto (2015), Tokyo (2016), Teheran (2017), Kiev (2018), Atene (2019) e Paestum (2020) con il Coro e l’Orchestra Filarmonica della Scala, l’Orchestra e Coro del Maggio Musicale Fiorentino e i “Musicians of Europe United”, formazione costituita dalle prime parti delle più importanti orchestre europee, e recentemente con l’Orchestra Cherubini.

Tra gli innumerevoli riconoscimenti conseguiti da Riccardo Muti nel corso della sua carriera si segnalano: Cavaliere di Gran Croce della Repubblica Italiana e la Grande Medaglia d’oro della Città di Milano; la Verdienstkreuz della Repubblica Federale Tedesca; la Legione d’Onore in Francia (già Cavaliere, nel 2010 il Presidente Nicolas Sarkozy lo ha insignito del titolo di Ufficiale) e il titolo di Cavaliere dell’Impero Britannico conferitogli dalla Regina Elisabetta II. Il Mozarteum di Salisburgo gli ha assegnato la Medaglia d’argento per l’impegno sul versante mozartiano; la Gesellschaft der Musikfreunde di Vienna, la Wiener Hofmusikkapelle e la Wiener Staatsoper lo hanno eletto Membro Onorario; il presidente russo Vladimir Putin gli ha attribuito l’Ordine dell’Amicizia, mentre lo stato d’Israele lo ha onorato con il premio “Wolf” per le arti. Ha vinto il Praemium Imperiale 2018 per la Musica, prestigiosissima onorificenza giapponese conferitagli a Tokyo il 23 ottobre.

Oltre 20 le lauree honoris causa che Riccardo Muti ha ricevuto dalle più importanti università del mondo.

Ha diretto i Wiener Philharmoniker nel concerto che ha inaugurato le celebrazioni per i 250 anni dalla nascita di Mozart al Großes Festspielhaus di Salisburgo. La costante e ininterrotta collaborazione tra Riccardo Muti e i Wiener Philharmoniker nel 2019 ha raggiunto i 49 anni. A Salisburgo, per il Festival di Pentecoste, a partire dal 2007 insieme all’Orchestra Giovanile Luigi Cherubini ha affrontato un progetto quinquennale mirato alla riscoperta e alla valorizzazione del patrimonio musicale, operistico e sacro, del Settecento napoletano.

Da settembre 2010 è Direttore musicale della prestigiosa Chicago Symphony Orchestra. Nello stesso anno è stato nominato in America “Musician of the Year” dalla importante rivista “Musical America”. Nel febbraio 2011, in seguito all’esecuzione e registrazione live della Messa da Requiem di Verdi con la CSO, Riccardo Muti vince la 53° edizione dei Grammy Award con due premi: Best Classical Album e Best Choral Album. In marzo 2011, il maestro è stato proclamato vincitore del prestigioso premio Birgit Nilsson 2011 che gli è stato consegnato il 13 ottobre a Stoccolma alla Royal Opera alla presenza dei Reali di Svezia, le loro Maestà il Re Carl XVI Gustaf e la Regina Silvia. A New York in aprile 2011 ha ricevuto l’Opera News Award. In maggio 2011 gli è stato assegnato il Premio “Principe Asturia per le Arti 2011”, massimo riconoscimento artistico spagnolo, consegnato da parte di sua Altezza Reale il Principe Felipe di Asturia a Oviedo nell’autunno successivo. Nel luglio 2011 è stato nominato membro onorario dei Wiener Philharmoniker e in agosto 2011 Direttore onorario a vita del Teatro dell’Opera di Roma. Nel maggio 2012 è stato insignito della Gran Croce di San Gregorio Magno da Sua Santità Benedetto XVI. Nel 2016 ha ricevuto dal governo giapponese la Stella d’Oro e d’Argento dell’Ordine del Sol Levante.

Nel luglio 2015 si è realizzato il desiderio del Maestro Muti di dedicarsi ancora di più alla formazione di giovani musicisti: la prima edizione della Riccardo Muti Italian Opera Academy per giovani direttori d’orchestra, maestri collaboratori e cantanti si è svolta al Teatro Alighieri di Ravenna e ha visto la partecipazione di giovani talenti musicali e di un pubblico di appassionati provenienti da tutto il mondo. Obiettivo della Riccardo Muti Italian Opera Academy è quello di trasmettere l’esperienza e gli insegnamenti di Riccardo Muti ai giovani musicisti e far comprendere in tutta la sua complessità il cammino che porta alla realizzazione di un’opera.

Alla prima edizione, dedicata a Falstaff, hanno fatto seguito le Academy su La traviata nel 2016 (anche a Seoul, oltre che a Ravenna), Aida nel 2017, Macbeth nel 2018, Le nozze di Figaro nel 2019, Rigoletto a marzo 2019 per la prima Italian Opera Academy a Tokyo, Cavalleria rusticana e Pagliacci nel 2020, Macbeth nuovamente a Tokyo ad aprile 2021.

Info: www.riccardomutioperacademy.com.

su invio Ufficio stampa Teatro alla Scala

lunedì 3 maggio 2021

Krzysztof Urbański, direttore d'orchestra

Krzysztof Urbański, direttore
Nel settembre 2020, ha inaugurato la sua decima stagione come Direttore Musicale della Indianapolis Symphony Orchestra. È stato nominato Direttore principale Ospite della NDR Elbphilharmonie Orchestra nel 2015, che ha diretto ad Amburgo e in tour in Giappone e in Europa. Con l'Orchestra, ha registrato per Alpha Classics alcuni lavori di Lutosławski, la Sinfonia n. 9 di Dvořák, la Sagra della Primavera e la Sinfonia n. 5 di Šostakóvič. La sua discografia include anche la registrazione di alcuni piccoli pezzi per pianoforte e orchestra insieme a Jan Lisiecki e la NDR Elbphilharmonie Orchestra per la Deutsche Grammophon, che ha ricevuto un ECHO Klassik Award, e il Concerto per violoncello n. 1 di Martinů con Sol Gabetta e i Berliner Philharmoniker per Sony.  Con Sinfonia Varsovia ha registrato Threnody for the Victims of Hiroshima di Penderecki per Accentus Music. Il M° Urbański si assicura una presenza internazionale apparendo come direttore ospite di numerose orchestre in tutto il mondo, tra cui Munich Philharmonic, Berlin Philharmonic, Staatskapelle Dresden, Leipzig Gewandhaus Orchestra, London Symphony Orchestra, Philharmonia Orchestra, Tonhalle Orchestra Zurich, Dresden Philharmonic, WDR Symphony Orchestra Cologne, Vienna Symphony, Rotterdam Philharmonic, Orchestre de Paris, Orchestre Philharmonique de Radio France, Chicago Symphony, New York Philharmonic, Los Angeles Philharmonic, San Francisco Symphony and the National Symphony Orchestra..
È stato Direttore principale e artistico della Trondheim Symphony dal 2010 al 2017; nel 2017 è stato nominato come suo Direttore Ospite d'Onore. È stato anche Direttore ospite principale della Tokyo Symphony per quattro stagioni a partire dal 2012. Nel giugno 2015, Krzysztof Urbański ha ricevuto il Leonard Bernstein Award allo Schleswig-Holstein Music Festival, diventando il primo direttore a ricevere questo prestigioso riconoscimento.

Vadym Kholodenko, pianoforte

Vadym Kholodenko è uno dei pianisti musicalmente più dinamici e tecnicamente dotati della sua generazione, vincitore del concorso internazionale “Van Cliburn” nel 2013, Kholodenko ha affascinato pubblico e critica e la Fort Worth Symphony Orchestra lo ha eletto “Artist in Partnership” per una collaborazione di tre anni.  Vadym Kholodenko è nato nel 1986 a Kiev in Ucraina e all’età di 13 anni ha tenuto i suoi primi concerti negli Stati Uniti, in Cina, in Ungheria e in Croazia. 
Nel 2005 si è trasferito a Mosca per studiare al Conservatorio di Stato di Mosca sotto la guida della nota pianista e didatta Vera Gornostaeva. Kholodenko ha collaborato con illustri direttori tra i quali Valery Gergiev, Leonard Slatkin, Vladimir Fedoseyev, Miguel Harth-Bedoya, Pinchas Zukerman, Yuri Bashmet, Vladimir Spivakov e Kazuki Yamada.  Nel 2013 è stato pianista in residenza presso il Mariinsky dove Valery Gergiev lo ha nominato Artista del Mese e recentemente lo ha invitato per dei concerti e delle registrazioni a Parigi, Lussemburgo e San Pietroburgo. Il suo debutto a Londra nel 2017 con la Royal Philharmonic Orchestra ha portato ad un immediato re-invito, mentre in Europa ha recentemente lavorato con grandi orchestre sinfoniche quali: BBC Scottish, Orchestre National Bordeaux Aquitane, Orchestre Philharmonique de Luxembourg, Malmö, Orchestra della Radio di Praga, RTVE Madrid e Orquesta Nacional de España.  Musicista da camera impegnato ama esibirsi agli Spectrum Concerts di Berlino collabora spesso con Vadim Repin, Alena Baeva e con il violoncellista Alexander Buzlov.   Kholodenko è ospite assiduo delle principali orchestre, festival, sale da concerto negli Stati Uniti, in Giappone e Australia. 
I principali impegni delle ultime stagioni hanno incluso concerti come solista alla Wigmore Hall, alla Salle Gaveau di Parigi e alla Konzerthaus di Vienna insieme a nuove visite alla Royal Philharmonic Orchestra, alla BBC Scottish Symphony Orchestra, alla Rochester Philharmonic Orchestra oltre a concerti in Giappone e negli Stati Uniti. È Artist in residence dell'Orchestra Toscanini di Parma per la stagione 2020-2021, e con questa compagine sta affrontando diversi repertori, nell'arco di tre settimane di residenza. Le registrazioni di Kholodenko per Harmonia Mundi comprendono il Concerto per pianoforte di Grieg e il Concerto per pianoforte di Saint-Saëns n. 2 con l’Ochestra delle Radio Norvegese e Miguel Harth-Bedoya - che ha ricevuto l’Editor’s Choice dalla rivista Gramophone “una registrazione davvero eccezionale” - , nonché i primi brani del ciclo di Sonate per pianoforte di Prokofiev.  
La sua pubblicazione più recente, le Sonate per pianoforte di Scriabin ha ricevuto il Diapason D’Or dalla critica nell’agosto del 2018. Per l’etichetta Arthaus ha registrato il Concerto per pianoforte di Prokofiev n.5 con l’Orchestra del Mariinsky diretta da Valery Gergiev per l’uscita in DVD.