L’Accademia Bizantina nasce a Ravenna nel 1983, con l’intento di fare musica “come un grande quartetto d’archi”, con lo stesso impegno, la stessa partecipazione e soddisfazione collettiva. Oggi come allora, col medesimo approccio “cameristico”, il gruppo è interamente gestito dai propri componenti, che ne stabiliscono obiettivi e linee guida. Dal 1996 Ottavio Dantone e Stefano Montanari collaborano in piena sintonia alla gestione musicale dell’ensemble, ricoprendo rispettivamente i ruoli di direttore musicale e di primo violino concertatore, fondendo insieme il meglio delle loro qualità umane ed artistiche. L’intento comune, in ogni fase del lavoro, è quello di coniugare ricerca filologica e studio della prassi esecutiva su strumenti originali, con un’attenta e rispettosa lettura della partitura, come nella più nobile tradizione cameristica italiana. Rigore e raffinatezza di Dantone, energia ed estro di Montanari, entusiasmo e complicità da parte di ogni singolo strumentista, si fondono insieme come le tessere di un mosaico bizantino, rendendo l’Accademia uno dei più raffinati e vivaci ensemble di musica antica presenti oggi sulla scena internazionale. Numerose le incisioni per Decca, l’Oiseau Lyre, Harmonia Mundi, Naive, Arts, Denon, Amadeus (premiate da riconoscimenti come Diapason D’Or e Midem), le partecipazioni a trasmissioni e dirette radiofoniche (Radio France, RAI Radio3, RSI, WDR) e i concerti nelle più prestigiose stagioni e sale di tutta Europa, Israele, Giappone, Messico, Stati Uniti e America del Sud.
L’Accademia Bizantina oggi non è più quel puro mosaico di personalità romagnole dei primi anni di attività; è un gruppo internazionale, in cui le diverse culture si sono amalgamate e raffinate e che, nella scelta degli artisti che nel tempo hanno aggiunto la loro tessera (o testa) al mosaico, ha sempre privilegiato sincerità, spontaneità e generosità. Nelle sue esecuzioni troviamo schiettezza, allegria, ricchezza di affetti, emozioni forti a volte brutali e muscolari, ma anche dolcezza, amore, abbandono. C’è lo studio e la ricerca delle fonti antiche, dei trattati, ma anche dei sentimenti e delle emozioni, per restituire un’interpretazione viva, franca, aperta, allegra.
Il rapporto con Ravenna è molto “romagnolo”: un forte legame, un’irrinunciabile libertà.
Orgoglioso senso di appartenenza e bisogno pressante di lasciare le “malsane paludi che circondano e ammorbano la città”. Desiderio di andare, senza dimenticare da dove si è partiti, per arricchirsi culturalmente e poter dare un po’ di se stessi.
I progetti futuri sono tanti, molti rivolti all’estero, per essere sempre più il gruppo di riferimento nel campo della musica antica in Europa, ma molti sono rivolti al territorio, con le rassegne di musica antica, la didattica e con un occhio di riguardo rivolto ai giovani musicisti.
Cresce la consapevolezza che suonare, portare nel mondo la nostra musica e la gioia che questa può dare, non può essere il fine unico del gruppo; la speranza è che attraverso i nostri concerti possa aumentare la coscienza di appartenere ad un unico bellissimo mondo, in cui non tutti siamo ugualmente fortunati. Da ciò il desiderio di abbinare ogni concerto ad un’associazione umanitaria che operi nel sociale, per essere veicolo pubblicitario delle difficoltà e delle sofferenze di tanti esseri umani.
Le nuove produzioni per il 2016 che vedranno l’ensemble di Ravenna ed il
direttore Ottavio Dantone come protagonisti sui palcoscenici internazionali
sono L’incoronazione di Dario di A.
Vivaldi, Alcina e Belshazzar di Händel e l’Arte della Fuga di J.S. Bach.
L’Accademia Bizantina oggi non è più quel puro mosaico di personalità romagnole dei primi anni di attività; è un gruppo internazionale, in cui le diverse culture si sono amalgamate e raffinate e che, nella scelta degli artisti che nel tempo hanno aggiunto la loro tessera (o testa) al mosaico, ha sempre privilegiato sincerità, spontaneità e generosità. Nelle sue esecuzioni troviamo schiettezza, allegria, ricchezza di affetti, emozioni forti a volte brutali e muscolari, ma anche dolcezza, amore, abbandono. C’è lo studio e la ricerca delle fonti antiche, dei trattati, ma anche dei sentimenti e delle emozioni, per restituire un’interpretazione viva, franca, aperta, allegra.
Il rapporto con Ravenna è molto “romagnolo”: un forte legame, un’irrinunciabile libertà.
Orgoglioso senso di appartenenza e bisogno pressante di lasciare le “malsane paludi che circondano e ammorbano la città”. Desiderio di andare, senza dimenticare da dove si è partiti, per arricchirsi culturalmente e poter dare un po’ di se stessi.
I progetti futuri sono tanti, molti rivolti all’estero, per essere sempre più il gruppo di riferimento nel campo della musica antica in Europa, ma molti sono rivolti al territorio, con le rassegne di musica antica, la didattica e con un occhio di riguardo rivolto ai giovani musicisti.
Cresce la consapevolezza che suonare, portare nel mondo la nostra musica e la gioia che questa può dare, non può essere il fine unico del gruppo; la speranza è che attraverso i nostri concerti possa aumentare la coscienza di appartenere ad un unico bellissimo mondo, in cui non tutti siamo ugualmente fortunati. Da ciò il desiderio di abbinare ogni concerto ad un’associazione umanitaria che operi nel sociale, per essere veicolo pubblicitario delle difficoltà e delle sofferenze di tanti esseri umani.
Particolarmente significative le collaborazioni intraprese con i
violinisti Viktoria Mullova e Giuliano Carmignola e il controtenore Andreas
Scholl, che hanno portato alla realizzazione di importanti tour internazionali
e a progetti discografici per Onyx, Deutsche Grammophon, Harmonia Mundi e
Decca.
Violini I Alessandro
Tampieri(concertino), Andrea Rognoni, Paolo Zinzani
Violini II Fiorenza de
Donatis, Boris Begelman, Valentina Giusti
Viola Diego
Mecca
Violoncelli Mauro
Valli, Paolo Ballanti
Violone Gianni
Valgimigli
Liuto Fabiano Merlante
Organo
Stefano Demicheli
Cembalo
e Direzione Ottavio Dantone
altri componenti storici
Flauti Traversi Marcello Gatti, Marco Brolli
Oboi, oboi d’amore
e oboi da caccia Paolo Grazzi, Elisabeth Baumer
Fagotto Alberto Guerra
Liuto Tiziano Bagnati
Organo Stefano Demicheli
Flauti Traversi Marcello Gatti, Marco Brolli
Oboi, oboi d’amore
e oboi da caccia Paolo Grazzi, Elisabeth Baumer
Fagotto Alberto Guerra
Liuto Tiziano Bagnati
Organo Stefano Demicheli
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