lunedì 16 settembre 2019

Simona Fruscella, organo

SIMONA FRUSCELLA ha intrapreso gli studi musicali  nella sua città natale, Campobasso diplomandosi in Organo e Composizione organistica presso il Conservatorio Statale di Musica «L. Perosi». In seguito ha partecipato attivamente a numerosi corsi di perfezionamento con docenti di grande prestigio: Klement Schnorr, Harald Vogel, Peter Westerbrink, Enrico Viccardi, Arturo Sacchetti, Giancarlo Parodi, Edoardo Bellotti, Fausto Caporali e Stefano Rattini.
Invitata a esibirsi in numerosi festival e stagioni musicali, ha suonato importanti strumenti storici sia in Italia sia all’estero: Austria, Belgio, Finlandia, Francia, Germania, Inghilterra, Polonia, Romania, Svizzera, in veste di solista e in altre formazioni. E’ il direttore artistico della stagione musicale Concerti Estivi tenuti dall’Associazione Internazionale “Ar te e Cultura” (A.I.A.C.) con sede principale in Campobasso (CB), che organizza regolarmente concerti di organo e di musica colta nella regione Molise e in Lombardia. Da sempre interessata alla didattica della musica, è docente di Educazione Musicale presso la scuola secondaria statale. E’ organista titolare presso la chiesa di San Ambrogio V. in Casalmorano (CR). Nel 2016 ha conseguito la laurea magistrale in Musicologia, presso il dipartimento di Musicologia e Beni Culturali di Cremona - Università degli Studi di Pavia, realizzando la tesi dal titolo L’harmonium in Italia. Il repertorio a stampa e il suo contesto storico, con un primo catalogo delle edizioni, per la quale ha ricevuto il premio biennale “Pierluigi Gaiatto” dell’edizione 2018 istituito dalla prestigiosa Fondazione Levi di Venezia.Collabora nell’ambito del progetto IMD MUSIC & WEB con l’etichetta discografica IMD RADIO per la realizzazione di registrazioni radiofoniche e discografiche di opere organistiche. Ha pubblicato sue composizioni e trascrizioni per organo per la casa editrice italiana Edizioni Momenti. Frequenta il corso di Clavicembalo e tastiere storiche presso il Conservatorio “L. Marenzio” di Brescia.                                                             

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