Fondata
da Riccardo Muti nel 2004, l’Orchestra Giovanile Luigi Cherubini ha
assunto il nome di uno dei massimi compositori italiani di tutti i
tempi attivo in ambito europeo per sottolineare, insieme ad una forte
identità nazionale, la propria inclinazione ad una visione europea
della musica e della cultura. L’Orchestra, che si pone come
strumento privilegiato di congiunzione tra il mondo accademico e
l’attività professionale, divide la propria sede tra le città di
Piacenza e Ravenna. La Cherubini è formata da giovani strumentisti,
tutti sotto i trent’anni e provenienti da ogni regione italiana,
selezionati attraverso centinaia di audizioni da una commissione
costituita dalle prime parti di prestigiose orchestre europee e
presieduta dallo stesso Muti. Secondo uno spirito che imprime
all’orchestra la dinamicità di un continuo rinnovamento, i
musicisti restano in orchestra per un solo triennio, terminato il
quale molti di loro hanno l’opportunità di trovare una propria
collocazione nelle migliori orchestre.
In
questi anni l’Orchestra, sotto la direzione di Riccardo Muti, si è
cimentata con un repertorio che spazia dal Barocco al Novecento
alternando ai concerti in moltissime città italiane importanti
tournée in Europa e nel mondo nel corso delle quali è stata
protagonista, tra gli altri, nei teatri di Vienna, Parigi, Mosca,
Salisburgo, Colonia, San Pietroburgo, Madrid, Barcellona, Lugano,
Muscat, Manama, Abu Dhabi, Buenos Aires e Tokyo.
Il
debutto a Salisburgo, al Festival di Pentecoste, con Il ritorno di
Don Calandrino di Cimarosa, ha segnato nel 2007 la prima tappa di un
progetto quinquennale che la rassegna austriaca, in coproduzione con
Ravenna Festival, ha realizzato con Riccardo Muti per la riscoperta e
la valorizzazione del patrimonio musicale del Settecento napoletano e
di cui la Cherubini è stata protagonista in qualità di orchestra
residente.
A
Salisburgo, poi, l’Orchestra è tornata nel 2015, debuttando –
unica formazione italiana invitata – al più prestigioso Festival
estivo, con Ernani: a dirigerla sempre Riccardo Muti, che l’aveva
guidata anche nel memorabile concerto tenuto alla Sala d’Oro del
Musikverein di Vienna, nel 2008, pochi mesi prima che alla Cherubini
venisse assegnato l’autorevole Premio Abbiati quale miglior
iniziativa musicale per “i notevoli risultati che ne hanno fatto un
organico di eccellenza riconosciuto in Italia e all’estero”.
All’intensa
attività con il suo fondatore, la Cherubini ha affiancato moltissime
collaborazioni con artisti quali Claudio Abbado, John Axelrod, Rudolf
Barshai, Michele Campanella, James Conlon, Dennis Russel Davies,
Gérard Depardieu, Kevin Farrell, Patrick Fournillier, Herbie
Hancock, Leonidas Kavakos, Lang Lang, Ute Lemper, Alexander Lonquich,
Wayne Marshall, Kurt Masur, Anne-Sophie Mutter, Kent Nagano,
Krzysztof Penderecki, Donato Renzetti, Vadim Repin, Giovanni Sollima,
Yuri Temirkanov, Alexander Toradze e Pinchas Zukerman.
Impegnativi
e di indiscutibile rilievo i progetti delle “trilogie”, che al
Ravenna Festival l’hanno vista protagonista, sotto la direzione di
Nicola Paszkowski, delle celebrazioni per il bicentenario verdiano in
occasione del quale l’Orchestra è stata chiamata ad eseguire ben
sei opere al Teatro Alighieri. Nel 2012, nel giro di tre sole
giornate, Rigoletto, Trovatore e Traviata; nel 2013, sempre l’una
dopo l’altra a stretto confronto, le opere “shakespeariane” di
Verdi: Macbeth, Otello e Falstaff. Negli ultimi anni il repertorio
operistico viene affrontato regolarmente dall’Orchestra nelle
coproduzioni che vedono il Teatro Alighieri di Ravenna al fianco di
altri importanti teatri italiani di tradizione. Dal 2015 al 2017 la
Cherubini, ha partecipato inoltre al Festival di Spoleto, sotto la
direzione di James Conlon, eseguendo l’intera “trilogia Mozart-Da
Ponte”.
Il
legame con Riccardo Muti l’ha portata a prender parte all’Italian
Opera Academy per giovani direttori e maestri collaboratori, che il
Maestro ha fondato e intrapreso nel 2015: se in quel primo anno la
Cherubini ha avuto l’occasione di misurarsi con Falstaff, gli anni
successivi l’attenzione si è concentrata su Traviata e Aida.
Al
Ravenna Festival, dove ogni anno si rinnova l’intensa esperienza
della residenza estiva, la Cherubini è regolarmente protagonista di
nuove produzioni e di concerti, nonché, dal 2010, del progetto “Le
vie dell’amicizia” che l’ha vista esibirsi, tra le altre mete,
a Nairobi, Redipuglia, Tokyo e, nel 2017, a Teheran, sempre diretta
da Riccardo Muti.
La
gestione dell’Orchestra è affidata alla Fondazione Cherubini
costituita dalle municipalità di Piacenza e Ravenna e dalle
Fondazioni Toscanini e Ravenna Manifestazioni. L’attività
dell’Orchestra è resa possibile grazie al sostegno del Ministero
dei Beni e delle Attività Culturali del Turismo, Fondazione di
Piacenza e Vigevano, Camera di Commercio di Piacenza e
dell’Associazione “Amici dell’Orchestra Giovanile Luigi
Cherubini”.
ORGANICO
Violini primi
Adele
Viglietti**, Elena Nunziante, Carolina Caprioli, Francesca Tamponi,
Letizia Laudani, Federica Zanotti, Giulia Zoppelli, Matteo Rozzi,
Metteo Penazzi, Debora Fuoco
Violini
secondi
Mattia
Osini*, Elisa Scanziani, Daniele Fanfoni, Serena Galassi, Anna Carrà,
Emanuela Colagrossi, Monica Mengoni, Roberta Amirante
Viole
Davide
Mosca*, Katia Moling, Stella Degli Esposti, Claudia Chelli, Marcello
Salvioni, Elisa Zito
Violoncelli
Costanza
Persichella*, Piero Bonato, Simone De Sena, Andrea Rigano, Stefano
Aiolli
Contrabbassi
Giulio
Andrea Marignetti*, Vieri Piazzesi, Michele Bonfante
Flauto
Viola
Brambilla*, Tommaso Dionis
Oboe
Francesco
Ciarmatori*, Marco Ciampa
Clarinetto
Matteo
Mastromarino*, Edoardo Di Cicco
Fagotto
Beatrice
Baiocco*, Fabio Valente
Corni
Giovanni
Mainenti*, Gianpaolo Del Grosso
Trombe
Luca
Betti*, Nicola Baratin
Tromboni
Salvatore
Veraldi*, Nicola Terenzi, Cosimo Iacoviello
Timpani
Paolo
Nocentini*
Mandolino
Aldo
Ferrari*
**
spalla *prima parte
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