Presentato
dalla critica tra i nuovi interpreti emergenti del Barocco italiano
(«L’Opera», 2015), Raffaele
Pe è oggi nel novero
dei cantanti di spicco per il repertorio che spazia dal Recitar
Cantando fino alla produzione operistica del XVIII secolo.
Nato
a Lodi, ha iniziato i suoi studi in canto e organo nella Cappella
Musicale della Cattedrale con Pietro Panzetti, ha poi continuato la
sua formazione a Londra con Colin Baldy e a Bologna con Fernando
Cordeiro Opa. Ha al suo attivo collaborazioni
con alcuni dei maggiori direttori della scena internazionale, tra cui
Sir John Eliot Gardiner, Paul McCreesh, René Jacobs, Nicholas
McGegan, Vaclav Luks, Andrea Battistoni, Ottavio Dantone, Alessandro
De Marchi, Stefano Montanari, Antonio Florio, Claudio Cavina e
Christophe Coin. Tra gli impegni recenti, Linceo nell’Ipermestra
di
Cavalli a Glyndebourne diretto da William Christie per la regia di
Graham Vick, Oberon in Midsummer
Night’s
Dream di
Britten e Delio, protagonista maschile della prima in tempi moderni
della Veremonda
di
Cavalli al Festival di Spoleto USA, nonché le apparizioni a Tokyo
nel ruolo di Ottone ne L’Incoronazione
di Poppea di
Monteverdi, all’Arena di Verona nei Carmina
Burana di
Orff diretto da Andrea Battistoni e a Barga nel ruolo di Leone nel
Bajazet
di
Gasparini (Glossa 2015).
Il
suo primo disco solista The
Medici Castrato (Glossa)
ha ricevuto numerosi significativi riconoscimenti dalla critica
internazionale, con recital alla Philharmonie di Berlino e a Bologna
Festival. Di recente pubblicazione la registrazione dell’evangelista
nella Passione
secondo San Giovanni di
Gaetano Veneziano per la Cappella Neapolitana di Antonio Florio, e il
disco Sospiri
d’amore,
dei duetti dalle opere di Francesco Cavalli inciso per La Venexiana
di Claudio Cavina (Glossa 2016).
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