Emanuele Arciuli si è imposto come una delle voci più originali e interessanti della nuova scena concertistica. Il suo repertorio spazia da Bach alla musica d’oggi, di cui – con speciale riferimento agli Stati Uniti – è considerato uno dei più convinti interpreti dagli stessi compositori, con molti dei quali ha stabilito un proficuo rapporto di stima e collaborazione. Suona regolarmente per le maggiori istituzioni, fra cui Teatro alla Scala, Maggio Musicale Fiorentino, Teatro San Carlo di Napoli, Arena di Verona, La Fenice di Venezia, Teatro Comunale di Bologna, Orchestra Sinfonica Nazionale della RAI, G.O.G. al Carlo Felice di Genova, Miller Theater di New York, Rotterdam Philharmonic, Brussel Philharmonic, Indianapolis Symphony Orchestra, Tonkünstler Orchestra al Musikverein di Vienna, Orchestra della Svizzera Italiana, Orchestra Filarmonica di San Pietroburgo, Orquestra Sinfonica Brasileira di Rio de Janeiro, RedCat di Los Angeles. A partecipato ad alcuni dei maggiori festival, fra cui Biennale di Venezia, Mito-Settembre Musica, Festval di Brescioa e Bergamo, Berliner Festvochen, Wien Modern, Festival dei Due Mondi di Spoleto,
Miami Piano Festival, Santa Fe Chamber Music Festival etc. Collabora con direttori d’orchestra quali Roberto Abbado, Petr Altrichter, Marc Andreae, Andrey Boreyko, Yoel Levi, Wayne Marshall, James MacMillan, Kazushi Ono, Zoltan Pesko, Stefan Reck, Arturo Tamayo, Mario Venzago ecc. e con altri musicisti, fra cui Sonia Bergamasco, Francesco Libetta, Massimo Quarta e Andrea Rebaudengo. Ha suscitato grande interesse da parte della critica internazionale il ciclo delle 'Round Midnight Variations, un gruppo di composizioni espressamente scritte per lui nel 2001 da 16 fra i maggiori autori statunitensi, tra cui Babbitt, Rzewski, Torke, Daugherty, Bolcom, Harbison,.Il suo interesse per la culturadegli Indiani d’America, inoltre, ha ispirato uno speciale progetto eseguito nel novembre 2008 allo Smithsonian Museum di Washington, e continua nella costante e intensa collaborazione con i maggiori musicisti nativi americani. Ha inciso numerosi cd e dvd per Chandos, Bridge, VAI e Stradivarius ed è frequentemente ospite e curatore per numerose emittenti radiofoniche, fra cui Rai (Radio3) e Radio della Svizzera Italiana. L'album dedicato a George Crumb, inciso per Bridge, ha ricevuto la nomination per i Grammy Awards mentre il cd Stradivarius contenente musiche di Adams e Rzewski è stato votato dalla critica come miglior disco italiano del 2006.
Di prossima pubblicazione un dvd curato dal Miami Piano Festival. Arciuli ha pubblicato il volume Rifugio intermedio - Il pianoforte contemporaneo tra Italia e Stati Uniti per il Teatro di Monfalcone e di recente Musica per pianoforte negli Stati Uniti per la Edt. È titolare della cattedra di pianoforte principale al Conservatorio di Bari e dal 1998 è frequentemente professore ospite al College Conservatory of Music di Cincinnati, UCLA di Los Angeles e in molte altre università americane.
Nel 2011 gli è stato conferito il Premio Abbiati come miglior solista.
Tiene un blog sul Giornale della Musica on line; incide per Stradivarius, Chandos, Vai, Innova Records, Bridge.
Dal 2017/18 tiene il corso di pianoforte contemporaneo all’Accademia di Pinerolo.
Docente di pianoforte al Conservatorio “Piccinni” di Bari, tiene regolarmente workshop per numerose università degli Stati Uniti, dove si reca dal 1998 ed ha tenuto oltre quaranta tournée.
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