martedì 17 luglio 2018

Rinaldo Alessandrini, direttore d'orchestra, clavicembalista

Rinaldo Alessandrini è considerato oggi uno dei migliori esecutori e direttori del repertorio barocco e preclassico, in particolare del repertorio monteverdiano e vivaldiano. Alla guida del suo ensemble di strumenti d'epoca "Concerto Italiano", da venti anni sulla scena della musica antica, ha riproposto, talora in prima esecuzione moderna, numerose pagine del repertorio barocco tra cui La Calisto di Cavalli (Roma, 1984), Catone in Utica di Vinci (Lugo, 1987), Amadigi di Händel (Urbino, 1995), Acis et Galatée di Händel (Napoli, 1993), Il trionfo del Tempo e del Disinganno di Händel (Roma, 1994), Orfeo di Monteverdi (Festival dell'Escorial, Spagna, 1993), Il combattimento di Tancredi e Clorinda (tournée in Toscana, 1993), La contesa dei numi di Vinci (prima esecuzione moderna, Roma, 1998). 
Nella primavera del 1996 ha diretto un importante ciclo di concerti vivaldiani a New York in collaborazione con il Metropolitan Museum e la Columbia University. Oltre alla sua attivita' legata all'ensemble strumentale "Concerto Italiano", la sua carriera in veste di direttore lo ha portato a collaborare con altre orchestre. In questa direzione si segnalano soprattutto Semele di Händel (Spoleto, Festival dei Due Mondi, 1996), L'incoronazione di Poppea (Cardiff, WNO, 1997, spettacolo presentato anche a Londra nella stagione della Royal Opera House Covent Garden), Alcina (Barcelona, Teatre del Liceu, 1999), L'isola disabitata di Jommelli (Roma, Accademia Filarmonica, 1998), La serva padrona (Freiburger Barockorchester, 1999), Artaserse (Lugo Festival, 1999, con l'orchestra Arturo Toscanini) nonché, in campo sinfonico, numerosi concerti con l'Orchestra e del Coro del Maggio Musicale Fiorentino, con la Welsh National Orchestra di Cardiff e con il Coro dell'Accademia Nazionale di Santa Cecilia, con musiche di vari autori fra cui J. S. Bach, Händel, Salieri, Mozart e Marenzio.
L'approfondimento del repertorio sei-settecentesco lo ha portato sui palcoscenici di alcuni fra i maggiori festival e teatri europei.
Nel 1998 ha avuto particolare rilievo la prima esecuzione della sua revisione della Missa Romana di Pergolesi all'Accademia Nazionale di Santa Cecilia. Nel corso della stagione 1998/9 la sua attività in campo concertistico lo ha portato a dirigere in numerose istituzioni teatrali, tra le quali alla Library of Congress di Washington, al Lufthansa Baroque Music Festival di Londra ed al Festival di Beaune nel 1999. 
La non comune qualità delle sue esecuzioni è testimoniata da numerose incisioni, prevalentemente per l'etichetta francese "Opus 111". Prestigiosi premi hanno sottolineato il rilievo internazionale della sua discografia che comprende, tra le altre cose, Villanesche, moresche ed altre canzoni di Orlando Di Lasso (Diapason d'or 1995 e Deutscher Schallplattenpreis 1994), Arie Musicali di Girolamo Frescobaldi (Premio Cini 1995, Diapason d'or 1994), Madrigali a quattro voci di Luca Marenzio (Diapason d'or 1994), il Secondo, Quarto, Quinto, Sesto e Ottavo libro de' madrigali di Claudio Monteverdi (Prix Caecilia 1993, Grammophone Award 1994 e 1998, Deutscher Schallplattenpreis 1994, Diapason d'or 1993 e 1994, Grand Prix de l'Académie Charles Cros 1995, Grand Prix de l'Académie du Disque Lyrique 1995), una antologia di concerti per archi di Antonio Vivaldi (1989) e di J.S. Bach (per cembalo e archi), la Cantata per la notte di Natale di Alessandro Scarlatti e Concerti e Cantate di Antonio Vivaldi (Diapason d'or 1997). Fra i suoi più recenti successi discografici si segnalano Il combattimento di Tancredi e Clorinda e Il ballo delle ingrate di Monteverdi, i due Stabat Mater di Pergolesi e Alessandro Scarlatti, il Gloria RV589 e il Magnificat RV611 di Vivaldi.
Nel 2002 ha ricevuto, con il Concerto Italiano, il premio Abbiati per la sua attività. Nominato Chevalier dans l’Ordre des Arts et des Lettres nel 2003, è membro dell’Accademia Filarmonica Romana.

Nessun commento:

Posta un commento