venerdì 29 giugno 2012

L'Estravagante


L’Estravagante è il frutto dell’unione di quattro musicisti desiderosi di condividere la loro comune passione per la musica da camera, con l’intenzione di cimentarsi in un repertorio che nella prassi esecutiva barocca con strumenti originali, vede raramente l’affermazione di gruppi con una forte tradizione alle spalle.
I violinisti Stefano Montanari e Stefano Rossi, il violoncellista Francesco Galligioni e il clavicembalista nonchè organista Maurizio Salerno, trovano nell’ensemble la migliore espressione di un lavoro di gruppo, condiviso da artisti che nel tempo si sono ‘riconosciuti’, scoprendo quel raro affiatamento necessario per sviluppare qualsiasi progetto creativo.
Nonostante i componenti abbiano alle spalle una ricca esperienza, concertistica e didattica, riconosciuta a livello internazionale, il ‘quartetto’ è di recente formazione.
La sua affermazione però è già avvenuta grazie alle registrazioni di cd ed ai numerosi concerti apprezzati sia per la loro freschezza che per l’originalità delle scelte musicali.
È così che la discografia offre interessanti integrali monografiche quali le Suonate a doi, violino & viola da gamba di D. Buxtehude, con cembalo op. 1 e op. 2, pubblicate nel 2007 su doppio CD dalla rivista Amadeus e da SACD per l’etichetta Arts, versione che nel marzo 2008 ha ricevuto il Supersonic Award dalla prestigiosa rivista Pizzicato.
Per l’occasione ha partecipato al progetto musicale il violista da gamba Rodney Prada.
È poi la volta delle sei sonate in trio a due violini e basso continuo di J. Pachelbel, assai curiose per l’uso della scordatura che ha caratterizato autori come F. I. Biber, pubblicate nel 2009 sempre da Amadeus.
L’ultima, con Amadeus di marzo 2011, vede L’Estravagante interpretare le trio sonate op. 1 di A. Vivaldi, coronate dalla famosa sonata XII detta ‘La Follia’.
L’attività concertistica è spesso legata a doppio filo con la produzione discografica, ma per le prossime esibizioni i progetti si articoleranno su più fronti: è il caso dell’esecuzione de L’arte della fuga di J. S. Bach.
L’attenzione verrà inoltre rivolta ad autori ancora troppo poco apprezzati come T. Albinoni, oppure a programmi che prevedano l’inserimento di cantate a voce sola, con una predilezione per i compositori italiani attivi tra il XVII e XVIII secolo.

Stefano Montanari, violino
Stefano Rossi, violino
Francesco Galligioni, violoncello
Maurizio Salerno,organo

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