Nata
a Mondovì l’8 ottobre 1871, Mary d’Arneiro si chiamava in realtà Maria Clotilde
Gigli e faceva parte di una famiglia di origine senese.
Fu adottata dal
musicista e diplomatico portoghese José Augusto Ferreira Veiga, visconte
d’Arneiro (1838-1903), autore di diverse opere liriche, che avviò Mary allo
studio del canto e la fece debuttare nel 1891 al S. Carlo di Lisbona nel Faust diretto da L. Mancinelli. L’anno
seguente il soprano esordì in Italia al Garibaldi di Palermo, protagonista
della Loreley di Catalani diretta da
A. Toscanini. Nel 1896, dopo una recita di Loreley
a Novara, fu segnalata come “artista di serio valore, intelligentissima,
piena di passione, fedele al testo, voce splendida, calda, simpaticissima,
estesa, fuor dal comune”.
Seguì una prestigiosa carriera non soltanto in Italia
(nel 1905 fu Agata nel Franco cacciatore
alla Scala), ma anche all’estero: in
Messico (Aida, Ugonotti, Trovatore),
a Varsavia (Aida, Don Giovanni),
Montecarlo (Otello, con F. Tamagno),
Buenos Aires (Regina di Saba, con
Caruso e diretta da Toscanini, Lohengrin,
Otello), Odessa (Gioconda,
Mefistofele, Ugonotti, Tosca), Valencia (Lohengrin, Aida, Cavalleria rusticana), Madrid (Don Giovanni, Aida, Lucrezia Borgia,
Dannazione di Faust), Lisbona (Fedora).
Chiuse la carriera nel 1911, al Teatro Apollo di Roma, cantando Fedora.
Morì il 13 ottobre 1959,
dimenticata da tutti, nella sua villa di Loano e fu sepolta a Sanremo, accanto
al padre adottivo
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