venerdì 2 aprile 2010

Coro Sicardo di Cremona


Si è costituito all'inizio del 2010 per iniziativa del direttore Fulvio Rampi e rappresenta l'ideale prosecuzione, con il medesimo organico corale, della decennale esperienza liturgico-musicale maturata con la denominazione di Cappella Musicale della Cattedrale di Cremona. Il nuovo complesso vocale nasce dalla volontà di ricollocare il grande patrimonio della tradizione musicale della Chiesa, a partire dal canto gregoriano e dalla polifonia classica, nella sede propria della Liturgia, secondo le chiare indicazioni dei documenti del magistero. La denominazione del coro richiama l'insigne figura del vescovo Sicardo di Cremona (1150-1215), autore del celebre Mitrale, seu de officiis ecclesiasticis summa, che, insieme al trattato sulla liturgia di Innocenzo III, è stata l'opera che ha maggiormente influenzato il genere dei commentari liturgici negli autori successivi.
Dopo aver felicemente realizzato, come Cappella della Cattedrale cremonese, grandi capolavori del repertorio corale (Messe di Haydn, Mozart, Magnificat e Messa in si minore di Bach, Missa solemnis di Beethoven, Messe e mottetti di Palestrina, Perosi, Bartolucci e molti altri), il nuovo coro intende indirizzare le proprie risorse artistiche segnatamente al servizio liturgico, con l'esplicita intenzione di coniugare esemplarità musicale ed esemplarità celebrativa. Ferma convinzione del gruppo, infatti, è che la diffusa banalizzazione del concetto di "participatio actuosa" dell'intera assemblea al culto divino abbia finito per legittimare un puro attivismo liturgico, dissociando con esiti devastanti le due esemplarità e liberandole da ogni vincolo reciproco. La testimonianza concreta del nuovo gruppo corale cremonese si fonda sulla volontà di dar credito al pensiero della Chiesa, che riconosce innanzitutto nel canto gregoriano e nella polifonia classica le forme musicali privilegiate per la sua liturgia. La nuova "sfida" culturale ed ecclesiale sta precisamente nel duplice tentativo di ricollocare il grande patrimonio musicale della Chiesa nel contesto liturgico e di assegnargli, come recitano i documenti dell'ultimo Concilio, il "posto principale".

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