Figura carismatica e stella senza eguali, Luciana Savignano è sicuramente un'icona della danza italiana nel mondo.
Nonostante una formazione assolutamente classico-accademica presso la Scuola di Ballo del Teatro alla Scala di Milano, sua città natale, e il perfezionamento al Bolshoi di Mosca, sin dagli esordi si distingue per le sue particolarità e si rivela inimitata ed inimitabile in un percorso artistico assolutamente personale. Il viso affascinante ed enigmatico dai tratti orientaleggianti, il corpo sensuale e flessuoso dalle lunghe linee, ispirano celebri coreografi, primo fra tutti Mario Pistoni che la sceglie per interpretare il Mandarino Meraviglioso, balletto che la consacra al mondo coreutico.
Étoile del Teatro alla Scala, dove consolida ed amplia tutto il repertorio classico, è invitata da Maurice Béjart e il suo "Ballet du XXeme Siècle" con cui inizia una collaborazione artistica lunga e fertile che la vedrà protagonista delle più significative creazioni del Maestro: Ce que l'amour me dit (creato per lei e Jorge Donn), Leda e il Cigno, Duo, Romeo e Giulietta, La Luna, Bhakti, La voce e il celeberrimo Bolero, la cui magistrale interpretazione la proietta sulle scene internazionali.
Accanto a partners indimenticabili, collabora con i più importanti coreografi tra i quali Micha Van Hoecke con cui inizia un altro lungo sodalizio artistico che darà vita a A la memoire, Orfeo, Carmina Burana, Passage, L'oiseau de mon dernier amour e la produzione del Balletto di Milano Mandarino Meraviglioso di cui è protagonista con Denis Ganio.
Importante anche la collaborazione con Susanna Beltrami che per lei crea Blu Diablo, La lupa, Jules e Jim, Tango di Luna, Il suo nome… Carmen.
Versatile e poliedrica Luciana Savignano è stata anche protagonista del lavoro di prosa L'hotel dei due mondi di Eric E. Schmitt.
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