Paolo Recchia, Sassofono è sicuramente una delle voci sassofonistiche più interessati della nuova scena jazzistica italiana e non; non più un talento ma una concreta realtà del Jazz con personalità ed originalità musicale ben definite. Da citare le sue proficue esperienze nei prolungati soggiorni parigini e newyorchesi, in cui si esibisce per due edizioni al prestigioso Jazz at Lincoln Center di New York per il Festival "Italian Jazz Days" 2009 e 2010, e al Duc Des Lombards Jazz Club di Parigi con il quartetto dell'eccellente pianista e compositore Laurent Coq.
Il suo modo di comunicare attraverso il sassofono è ricco di sensibilità, di forza e chiarezza espressiva. Un sound bilanciato e spesso composto, ma capace di incredibili impennate emotive dove arriva a toccare corde più passionali a volte nostalgiche, o semplicemente rivelatrici di un gusto intimistico. Il suo stile compositivo fonda le radici negli albori del bebop, anche se poi si libera verso una contemporaneità più tangibile. È forse proprio questa la sua forza che deriva da anni di studio e di intenso approfondimento sulla cultura afroamericana. Nel suo ultimo lavoro discografico “Ari's Desire” uscito per la Via Veneto Jazz distr. EMI MUSIC nel 2011, progetto incentrato principalmente sugli standards della tradizione americana arricchito con l’inserimento di brani originali, lo troviamo in compagnia del grande trombettista newyorkese Alex Sipiagin e di una delle migliori sezioni ritmiche di jazz quella formata dal contrabbassista Nicola Muresu e del batterista Nicola Angelucci.
Ha collaborato con i più grandi musicisti della scena nazionale ed internazionale come Roy Hargrove, Jeremy Pelt, Joel Frahm, Alex Sipiagin, Andy Gravish, Peter Bernstein, David Kikoski, Sam Yahel, Johannes Weidenmueller, Kengo Nakamura, George Garzone, Rick Margitza, Horacio “El Negro” Hernandez, Bobby Durham, Marco Panascia, Dado Moroni, Antonio Ciacca, Fabrizio Bosso, Andrea Pozza, Claudio Filippini, Antonio Faraò, Maurizio Giammarco, Stefano Di Battista, Lorenzo Tucci, Luca Mannutza, Roberto Gatto, Salomon Burk, Michael Bolton, Pino Daniele, Claudio Baglioni, Antonello Venditti, Mario Biondi, Samuele Bersani.
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Paolo Recchia nasce nel 1980 a
Fondi, piccola città del sud pontino a metà strada tra Roma e Napoli. Rimane affascinato
e si appassiona al sassofono contralto fin da bambino, grazie al padre che ne aveva
uno in casa; inizia a suonare all’età di 11 anni, dedicandosi dapprima agli studi
classici e poi al jazz, che scopre ed inizia profondamente ad amare ascoltando alcuni
dischi di Charlie Parker e Massimo Urbani.
Ha frequentato master class tenute da Bob Mintzer, Rick Margitza,
Billy Harper, Harry Allen, Dave Liebman, Enrico Pieranunzi, Chris Potter, Rosario
Giuliani, Paolo Fresu.
Il suo modo di comunicare attraverso il sassofono, che abbraccia
sin dalla giovanissima età quando, come racconta suo padre, ‘faceva fatica a reggerne
il peso’ è ricco di sensibilità, di forza e chiarezza espressiva. Un sound bilanciato
e spesso composto, ma capace di incredibili impennate emotive dove arriva a toccare
corde più passionali a volte nostalgiche, o semplicemente rivelatrici di un gusto
intimistico. Il suo stile compositivo fonda le radici negli albori del bebop, anche
se poi si libera verso una contemporaneità più tangibile. E’ forse proprio questa
la sua forza che deriva da anni di studio e di intenso approfondimento sulla cultura
afroamericana.
Nel 2003 partecipa al Premio Massimo Urbani vincendo
una borsa di studio per Siena Jazz; nel 2004 riceve il 2° premio al
Concorso Nazionale “Giovani Talenti del Jazz Italiano” a Piacenza e il “Premio
Palazzo Valentini” al Festival “JAZZ&IMAGE” di Villa Celimontana a Roma;
nel 2005 il 2° posto al concorso nazionale di musica jazz di Baronissi.
Trascorre un periodo a Parigi e lì suona con Laurent Coq, Alain Jean-Marie, Michel
Rosciglione, Stephane Belmondo, Pierre Boussaguet, Remi Vignolo. Molteplici
le collaborazioni con l’orchestra“Iodice&Corvini Roma Jazz Ensamble”
e con la PMJO (Parco della Musica Jazz Orchestra) diretta da Maurizio
Giammarco. Fa parte del gruppo “SIX SAX” guidato da Javier
Girotto; membro attuale del sestetto di Luca Mannutza Sound Six, con
il quale registra “Tributo ai Sestetti anni 60” e "My Music"
per l’etichetta Albore Jazz e del quartetto di Nicola Angelucci, con il quale
registra “The First One” e "Beyond the drums" per la Via Veneto Jazz.
Il suo esordio discografico nel 2008 con “Introducing Paolo Recchia featuring Dado Moroni”
e nel 2011 il nuovo “Ari's Desire” con ospite il grande trombettista Alex
Sipiagin, entrambi per la Via Veneto Jazz distr. EMI MUSIC.
Molte le collaborazioni illustri, come quella con il pianista
David Kikoski (nel 2013) e con Joel Frahm (2008) ospiti della formazione a suo nome
Numerosi i concerti live a suo nome, con varie formazioni,
che hanno visto la presenza anche di ospiti illustri del panorama jazz nazionale
ed internazionale. Tra questi: nel dicembre 2008, a Roma, si esibisce con
il suo quartetto e con ospite uno dei più apprezzati tenor sassofonisti della nuova
scena jazz newyorkese, Joel Frahm, accompagnato da Luca Mannutza, Roberto
Tarenzi, Marco Loddo e Nicola Angelucci;
nel febbraio 2013 una settimana con il suo trio con ospite David Kikoski
al piano, Luca Fattorini al contrabbasso e Nicola Angelucci alla batteria.
Nell’ottobre 2009 partecipa a New York all’ITALIAN JAZZ
DAYS, settimana del jazz italiano, co-prodotto dal Jazz at Lincoln Center
e dall’Istituto Italiano di Cultura. Il programma è stato curato dal direttore
artistico del Jazz at Lincoln Center, Antonio Ciacca e dal direttore artistico del
Dizzy’s Club Coca Cola, Todd Barkan che ha visto partecipi Joey De Francesco, George
Garzone, Rosario Giuliani, Antonio Ciacca, Gianluca Renzi, Greg Burk, Jeremy Manasia,
Ada Rovatti, Lucio Ferrara, Nicola Angelucci, Luca Santaniello, Marco Panascia,
Joseph Lepore; ha l’onore di suonare all’Istituto Italiano di Cultura nel quartetto
di Antonio Ciacca con Gianluca Renzi al contrabbasso e Nicola Angelucci alla batteria.
Replica a New York nel 2010 per ITALIAN JAZZ DAYS al Dizzy’s Club Coca Cola all’interno del Jazz
at Lincoln Center ospite nel trio dell’hammondista PAT BIANCHI con Emanuele
Basentini alla chitarra e Peppe Merolla alla batteria. Partecipano tra gli altri:
Dado Moroni Quintet, Joe Lovano and Antonio Ciacca Quintet, Lucio Ferrara Quartet
and Orsara Jazz Ensamble, Eugenio Macchia Trio & Friends, Stefania Tschantret
Quintet, Enrico Granafei Trio with Marco di Gennaro.
Collaborazioni: Rosario Bonaccorso,
Adrianne West, Dado Moroni, Joel Frahm, Alex Sipiagin, Andy Gravish, Roy Hargrove,
Jeremy Pelt, Stephane Belmondo, Flavio Boltro, Fabrizio Bosso, Peter Bernstein,
David Kikoski, Mark Sherman, Marco Panascia, Roberto Tarenzi, Andrea Pozza, Enrico
Bracco, Claudio Filippini, Lucio Ferrara, Pat Bianchi, Antonio Faraò, Frank Avitabile,
Vincent Bourgeyx, Michel Rosciglione, Alain Jean-Marie, Luca Mannutza, Sam Yahel,
Johannes Weidenmueller, Antonio Ciacca, Kengo Nakamura, George Garzone, Rick Margitza,
Maurizio Giammarco, Stefano Di Battista, Horacio “El Negro” Hernandez, Bobby Durham,
Lorenzo Tucci, Max Ionata, Luca Mannutza, Roberto Gatto, Pino Iodice, Pietro Iodice,
Mike Pope, Dominique Di Piazza, Mattew Garrison, Pippo Matino, John Benitez, Dario
Rosciglione, Pierre Boussaguet, Joseph Lepore, Francesca Sortino, Salomon Burk,
Michael Bolton, Pino Daniele, Nicky Nicolai, Claudio Baglioni, Antonello Venditti,
Mario Biondi, Samuele Bersani.
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