Due volte vincitore del Premio Pulitzer, primo compositore a ricevere la National Medal of Arts degli Stati Uniti d'America, uno dei pochi compositori premiati con l'Ernst Von Siemens Music Prize, nel 1988 ha ricevuto l'onorificenza "Commandeur dans l'Ordre des Arts et des Lettres" da
parte del governo francese. Elliott Carter è internazionalmente riconosciuto come una delle voci più importanti della musica contemporanea. Ha recentemente ricevuto il Premio della Prince Pierre Foundation e fa parte, insieme a pochissimi altri compositori viventi, della Classical Music Hall of Fame.
Carter è stato premiato dalla commissione del Premio Pulitzer la prima volta nel 1960 per il suo innovativo Quartetto per Archi n.2. Stravinsky riconobbe come veri capolavori il suo Doppio Concerto per clavicembalo, pianoforte e due orchestre da camera (1961) e il Concerto per
Pianoforte (1967).
Della sua produzione che conta oltre 130 opere, più di 40 sono state composte solo negli ultimi dieci anni. Questa stupefacente esplosione creativa ha dato vita a opere del calibro di Asko Concerto (2000) per l'ASKO Ensemble olandese. Tra i lavori cameristici citiamo What Are Years (2009), Nine by Five (2009), Two Thoughts About the Piano (2005-06), portati in
tournées internazionali da parte di Pierre-Laurent Aimard.
Carter continua a scrivere anche per grandi formazioni: What Next? (1998), Boston Concerto (2002), Three Illusions for Orchestra (2004), Concerto per Flauto (2008) e un Concerto per pianoforte, Interventions (2008), eseguito per la prima volta in occasione del suo centesimo compleanno alla Carnegie Hall con James Levine, Daniel Barenboim e l'Orchestra Sinfonica di Boston.
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