lunedì 18 gennaio 2010

Mafalda Arnauth, cantante portoghese

Nata a Lisbona nel ’74, con una passione per la musica visibile fin da molto giovane. Senza mai aver voluto essere artista, si trova da subito trasportata nel mondo dello spettacolo, dei viaggi, delle prove, delle case di fado, dove molto velocemente si lascia trascinare dall’entusiasmo di essere coperta di applausi, dall’apprezzamento del pubblico e così si scopre attraverso il canto. Con la freschezza caratteristica di una voce giovane e pulita, cattura il pubblico prima con la sua spontaneità, poi con i ricordi sempre presenti nelle voci che nascono con dei repertori di vecchi successi e, finalmente, dalla propria natura, dalle proprie composizioni, dalla sua personalità, rivelandosi in una forma più personale.
Grazie allo stimolo del suo primo produttore, Joao Gil, il suo primo album, interamente di sue canzoni, rivela la sua immagine. A 24 anni Mafalda inizia la sua carriera con l’album che le fa aggiudicare il Premio Rivelazione del settimanale Blitz, e l’anno seguente ottiene la nomination ai Globes d’or , come migliore interprete.
Grazie a questo successo realizza il suo primo concerto nel luogo dove il fado è chiamato fado: nel settembre del 2000, un anno dopo l’uscita del suo primo disco,riempie il Centro Culturale di Belem, a Lisbona.
Nel marzo del 2001, Mafalda Arnauth pubblica il suo secondo lavoro discografico, questa volta con la produzione di Amelia Muge e di Josè Martins, che dirigono Ricardo Rocha (Chitarra portoghese), Josè Elmiro Nunes (Chitarra) e Paulo Paz (contrabbasso). Con questo secondo disco, dal titolo Esta Voz que me atravessa, che esce simultaneamente in Portogallo e in Olanda sotto l’etichetta EMI, Mafalda raggiunge un pubblico internazionale.
Nel successivo lavoro Encantamento (2003) il fado della Arnauth abbandona quasi completamente la fatalità, la cattiva sorte e l’ombra: la tristezza le serve come nutrimento per la speranza; le sofferenze come ispirazione; le difficoltà come forza e respiro.
Diario, il quarto album uscito in Italia nel 2008, è invece probabilmente il più intimo e personale tra i dischi finora realizzati, tenuto conto che si tratta quasi di un “diario” e raccoglie ad ampio raggio le ispirazioni e relazioni della cantante (di amicizia, amore; allegre, tristi, separazioni, delusioni, nuove speranze…); la magia d’incontri speciali, dei suoi riferimenti artistici (Amália Rodrigues, Maria Bethânia, Charles Aznavour, Astor Piazzolla…); le sue collaborazioni e il cammino personale nella vita, guidato da convinzioni personali e anche da dubbi e tribolazioni. Diario spazia dal Fado tradizionale a nuovi contenuti e temi di vita quotidiana, cercando di accantonare l’idea che questo genere sia destinato a muoversi sempre in un mondo triste e buio.
C’è molta forza nell’affermare (come fa in una delle nuove canzoni, Audacia): “Se ne va, il fado oscuro; se ne va con le mura di paura”.
Per maggiori informazioni si può visitare il sito ufficiale http://www.mafaldarnauth.com
Per materiale video seguire il link: http://www.mafaldarnauth.com/en/video/

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