mercoledì 8 dicembre 2010

Cristophe Desjardins, viola d’amore

Allievo di Serge Collot e Jean Dupoy al Conservatorio di Parigi e di Bruno Giuranna alla Hochschule der Künste di Berlino, premiato al Concorso Internazionale Maurice Vieux, Christophe Desjardins è entrato a far parte nel 1986 dell’Orchestre de la Monnaie di Bruxelles nel ruolo di prima viola. Nel 1990 si è unito all’Ensemble Intercontemporain e da allora si dedica con passione alla diffusione del repertorio contemporaneo.
Molte sono le opere a lui dedicate: Surfing di Philippe Boesmans (1990), L’Orizzonte di Elettra di Ivan Fedele (1995), Mémoire de vague di Denis Cohen (1996), De temps en temps di Patrick Marcland, Ishtar di Felix Ibarrondo (1998), Alternatim di Luciano Berio per viola, clarinetto e orchestra, eseguito nel 1997 al Concertgebouw di Amsterdam e, successivamente, al Festival di Salisburgo, alla Carnegie Hall di New York e alla Cité de la Musique.
Nel 2000 ha eseguito per la prima volta ….more leaves…di Michael Jarrell e Les lettres enlacées II di Michaël Levinas, su commissione dei Rencontres Internationales d’Alto. Ha suonato in prima mondiale, nell’ambito del Festival d’Aix-en-Provence da lui diretto, la versione per sette viole di Messagesquisse di Pierre Boulez, Portraits di Pierre Strauch e Paroles… d’Ivan Fedele. Nel 2002 ha eseguito per la prima volta, nel quadro della Biennale di Venezia, Improvisations II – Portrait di Emmanuel Nunes e, proseguendo nel suo rapporto privilegiato con Luciano Berio, la prima francese di Naturale, su melodie siciliane.
Contemporaneamente, Desjardins suona come solista con le più importanti formazioni orchestrali, tra cui Südwestfunk-Sinfonieorchester, ORF-Sinfonieorchester, Orchestre National de Lyon e altre.
La sua vasta discografia comprende, tra l’altro, Diadèmes di Marc-André Dalbavie, sotto la direzione di Pierre Boulez, Assonance IV e …some leaves II… di Michael Jarrell, la Sequenza VI di Luciano Berio.
Allo scopo di far conoscere il repertorio classico e contemporaneo della viola, ha dato vita a molti spettacoli, tra cui Il était une fois l’alto, Alto/Multiples, Quatre fragments pour Harold, Chansons d’altiste. Christophe Desjardins suona una viola di Francesco Gofriller del 1720

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